Una ricerca condotta da alcuni biologi evoluzionisti dell’Università di Tübingen rilevato che diverse specie di pesci marini hanno sviluppato biofluorescence rosse forse per comunicare tra di loro.

Secondo i biologi, il colore rosso risalterebbe in maniera maggiore per le proprietà intrinseche dell’acqua marina. Il mare e le sue creature appaiono infatti di un colore blu opaco in quanto la luce rossa viene rapidamente assorbita dall’acqua ed è quindi presente in maniera minima, in particolare a basse profondità.

Secondo un esperimento condotto dai ricercatori Tobias Gerlach, Dennis Sprenger e Nico Michiels, il maschio della specie Cirrhilabrus solorensis reagirebbe in maniera molto aggressiva nei confronti della propria immagine riflessa in uno specchio. Quando è stato posto un filtro di fronte allo specchio che bloccava i colori fluorescenti Rossi del pesce, i maschi risultavano molto meno interessati alla loro immagine speculare.

Secondo gli scienziati, questo esperimento dimostrerebbe che il colore fluorescente rosso tipico di questi pesci comunicherebbe ai rivali la marcatura del proprio territorio e metterebbe tali pesci in conflitto con gli altri membri della stessa specie. Un chiaro esempio di comunicazione avvenuto tramite la colorazione fluorescente.

Secondo i ricercatori, lo studio risulterebbe altresì interessante per il fatto che in precedenza si credeva che tale spettro di luce, ossia quello che produce il caratteristico colore rosso fluorescente, non fosse visibile ai pesci nonostante questi ne facessero uso.

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