I ricercatori del Jet Propulsion Laboratory stanno sviluppando nuovi lander per l’esplorazione delle superfici planetarie. A prima vista l’idea può sembrare pazzesca ma continuate a leggere. Uno dei principali aspetti negativi dell’esplorazione dei pianeti è il costo dei lander che comprende non solo il loro assemblaggio e trasporto ma anche la fase dell’atterraggio una volta arrivato a destinazione.
Questa nuova idea taglia in modo sostanzioso il livello dei costi grazie ad un’idea davvero innovativa: numerosi tappeti digitali, fogli flessibili che possono trasmettere dati Wi-Fi dal costo relativamente basso, possono essere lanciati da una sonda in orbita intorno al pianeta che non ha quindi l’obbligo di effettuare l’atterraggio sulla superficie.
Una volta lanciati, questi fogli verrebbero paracadutati sulla superficie del pianeta in punti diversi grossolanamente calcolati. Una volta arrivati a destinazione comincerebbero a studiare l’ambiente inviando dati alla sonda (che poi li inviterebbe alla Terra).
Questo tipo di approccio è una completa rivoluzione sotto diversi aspetti. Innanzitutto questi tappeti digitali coprirebbero, e potrebbero quindi analizzare, una superficie molto più ampia di un singolo rover. Inoltre il basso livello di costo consentirebbe ad una singola sonda di poter esplorare anche più pianeti restando solo in orbita intorno ad essi.
Hamid Hemmati, del Jet Propulsion Laboratory, ha riferito che l’idea potrebbe permettere alla NASA di raggiungere posti del sistema solare attualmente irraggiungibili perché le missioni risulterebbero troppo costose o perché i luoghi da raggiungere risulterebbero troppo complicati per l’atterraggio di una macchina o di una sonda. L’idea prevede il lancio di decine, se non di centinaia, di tappeti. La perdita di buona parte, finanche della metà, di questi fogli-tappeti è messa in preventivo e non sarebbe considerata un danno di grosse dimensioni.
Ogni tappeto avrebbe lo spessore di circa un centimetro con dimensioni complessive di un metro quadrato. I fogli potrebbero essere alimentati da energia solare e, nonostante le apparenze, sarebbero capaci di acquisire una notevole quantità di dati del mondo che li circonda. L’idea principale prevede che il lander resti fermo una volta atterrato ma è stata presa in considerazione l’idea di assemblare una sorta di piedini meccanici da collegare ai tappeti digitali che permetterebbero loro minimi movimenti. Altra idea per permettere il movimento di questi fogli digitali sarebbe quella di utilizzare il vento.
Gli obiettivi? Escludendo i pianeti gassosi per ovvi motivi, non si presenterebbero barriere di sorta. I tappeti digitali potrebbero per esempio rivelarsi utili per l’esplorazione di Europa ed Encelado, due lune di Giove e Saturno rispettivamente, sulle quali si pensa che possa esserci acqua.
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