Entro la fine del secolo, i ghiacciai dell’Everest e della zona intorno alla vetta più alta del mondo, sia quella dell’Himalaya, potrebbero sciogliersi a causa del riscaldamento globale che potrebbe cambiare drasticamente il profilo di una delle zone montuose più affascinanti del pianeta. La previsione è contenuta in una ricerca pubblicata il 27 maggio nella rivista ad accesso libero dell’European Geosciences Union (EGU) The Cryosphere.
Secondo Joseph Shea, glaciologo del Centre for Integrated Mountain Development (ICIMOD), Kathmandu, i segnali sarebbero già oggi abbastanza chiari: la perdita di massa dei ghiacciai nella zona dell’Himalaya continua e sta anzi accelerando a causa dell’aumento delle temperature.

Secondo i modelli tritati nello studio di Shea, il volume dei ghiacciai dell’Everest potrebbero ridursi di una quantità stimata tra il 70% il 99% entro il 2100. La variazione dipende da quanto le emissioni di gas serra continueranno nel prossimo futuro in quanto esse influenzeranno fortemente le temperature e quest’ultime a loro volta influenzeranno la caduta di neve e pioggia nella zona.
“I nostri risultati indicano che questi ghiacciai possono essere molto sensibili alle variazioni di temperatura e che gli aumenti di precipitazioni non sono sufficienti a compensare l’aumento dello scioglimento“, riferisce Shea che si dimostra abbastanza preoccupato riguardo al futuro di molti ghiacciai dell’Himalaya.

Inoltre, l’aumento delle piogge in relazione alla precipitazione della neve ad altitudini critiche, dove si concentra la maggior parte dei ghiacciai, non farebbe altro che aumentare lo scioglimento della superficie degli stessi ghiacciai diminuendone fortemente la ricrescita naturale.
Nella regione dell’Himalaya vi è la più grande quantità di ghiacciai al mondo se si fa eccezione delle regioni polari. Molti di questi, contribuiscono a tenere in vita i flussi d’acqua dei fiumi sottostanti che favoriscono, a loro volta, il sostentamento di vari ambienti naturali. Ciò avviene in particolare per la regione degli acciai del bacino del Dudh Kosi che contribuiscono a tenere in vita il fiume Kosi.

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