Un gruppo di astronomi, tramite l’utilizzo del WM Keck Observatory alle Hawaii, ha infranto ancora un record per quanto riguarda la galassia più distante mai osservata dalla Terra. Gli scienziati hanno scoperto una galassia distante circa 13,2 miliardi di anni luce dalla Terra. Gli astronomi stanno dunque osservando la galassia così come appariva solo seicento milioni di anni dopo il Big Bang.
Nessun’altra galassia, in precedenza, è mai stata in grado di fornire uno sguardo e una finestra in profondità nel passato remoto dell’Universo così vicino al Big Bang, ossia l’atto iniziale che ha dato il via a tutto quello che vediamo.

Gli astronomi hanno utilizzato un potente strumento, lo spettrografo a infrarossi del Keck Observatory chiamato MOSFIRE, rilevando la linea di emissione Lyman-alpha, ossia la firma a base di gas di idrogeno caldo riscaldato da una forte emissione ultravioletta da parte delle stelle appena nate.
Di solito è molto difficile rilevare tale missione per galassie molto distanti in quanto essa può essere facilmente assorbita dai numerosi atomi di idrogeno che pervadevano lo spazio durante prime centinaia di milioni di anni della sua età.
“Noi spesso vediamo la linea di emissione Lyman-alfa dell’idrogeno in oggetti vicini, in quanto è uno dei traccianti più affidabili della formazione stellare, tuttavia, come ci addentriamo più profondamente nell’universo, e quindi verso il passato, lo spazio tra le galassie contiene un numero crescente di nuvole scure di idrogeno, che assorbono il segnale”, ha dichiarato Adi Zitrin, del California Institute of Technology di Pasadena.

“L’aspetto sorprendente riguardo alla presente scoperta è che abbiamo rilevato questa linea Lyman-alfa in una apparentemente debole galassia con redshift di 8,68, corrispondente ad un periodo in cui l’Universo dovrebbe essere pieno di nubi di idrogeno assorbenti”, ha poi aggiunto l’astronomo Richard Ellis, coautore della ricerca.
Può darsi dunque che la galassia appena osservata, classificata come EGSY8p7, sia insolitamente luminosa e alimentata da una popolazione di stelle insolitamente calde.

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