Forti venti gassosi bloccano radiazioni del buco nero al centro della galassia NGC 5548
Categoria: Scienze e tecnologia

Rappresentazione artistica dei venti intorno al buco nero supermassiccio al centro della galassia NGC 5548.
Crediti immagine: NASA, ESA, and A. Feild (STScI).
Un gruppo di astronomi ha scoperto che potenti flussi di gas che scorre a spirale ai confini del buco nero supermassiccio che si trova al centro della galassia NGC 5548 blocca circa il 90% di raggi X emessi dallo stesso buco nero in direzione della Terra. Un comportamento alquanto strano e una schermatura che non era mai stato osservata in precedenza a tali livelli.
NGC 5548, una galassia di Seyfert, si trova a 244,6 milioni di anni luce di distanza dalla Terra. Il nuovo studio potrebbe fornire nuove informazioni su come i buchi neri supermassicci interagiscono con le galassie di cui sono ospiti.
La squadra di astronomi ha utilizzato dati provenienti dalla NASA e dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA) e lo studio è stato pubblicato su Science Express. La ricerca è stata guidata dallo scienziato Jelle Kaastra del Netherlands Institute for Space Research ed è nata nel contesto della più grande campagna di monitoraggio di una galassia attiva mai portata avanti.
Inizialmente la squadra di astronomi avevano notato uno strano flusso di gas che scorreva rapidamente dal buco nero supermassiccio situato al centro della galassia NGC 5548. I dati forniti dal telescopio spaziale Hubble hanno poi confermato che tali strani flussi di gas bloccavano circa il 90% dei raggi X che emetteva il buco nero. Questi flussi di gas, che rappresentano veri e propri venti tempestosi, corrono ad oltre 5.000 km/s e riescono ad inibire i flussi stessi di raggi X del buco nero, notoriamente molto potenti.
Secondo Gerard Kriss dello Space Telescope Science Institute (STScI) è la prima volta che si riesce a vedere un flusso simile di gas e ciò significa che abbiamo avuto molta fortuna in quanto solo di recente il flusso avrebbe iniziato ad attraversare la stessa linea visiva scansionata da Hubble. Questa nuova, fortunata visione fornisce nuove prospettive nello studio del materiale che rimbalza nei pressi dei contorni dei buchi neri supermassicci al centro delle galassie e del rapporto che questi ultimi instaurano con la materia circostante. Si tratta inoltre della prima prova diretta di uno processo di schermatura a base di venti gassosi ad elevatissime velocità. Tali venti sono così veloci e potenti che riescono letteralmente a salvare i flussi di gas altrimenti condannati ad essere risucchiati oltre il confine degli eventi del buco nero.
Rispetto alle osservazioni del 2011, seguenti osservazioni del 2013 hanno reso la testimonianza di uno drammatico cambiamento nella temperatura dei flussi di gas, che si erano fortemente raffreddati causa un forte calo di radiazioni ionizzanti raggi X dal nucleo (oscurati a loro volta dai potenti flussi di gas più interni e più caldi). A seguito di ulteriori ricerche, gli scienziati sono stati di gran in grado di comprendere le modalità di espulsione di materia dai buchi neri supermassicci al centro della delle galassie (più che “espulsione” si dovrebbe parlare comunque di “rimbalzo” dato che tali gas non entrano nel buco nero e poi ne fuoriescono ma effettuano una sorta di improvviso allontanamento prima di valicarne i confini).
Che diverse quantità di materia rimbalzassero letteralmente sui confini dei buchi neri a causa dei forti venti di gas ionizzato era cosa già nota, ma non non era mai stato osservato in precedenza, e neanche era stato teorizzato, un vento così forte e veloce. Quello osservato nei pressi del buco nero al centro di NGC 5548 può raggiungere le incredibili velocità di 5.000 km al secondo e si trova, inoltre, molto più vicino al buco nero rispetto ai venti osservati in precedenza nei pressi del centro di altre galassie.
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