Il Nepal ha diramato una protesta ufficiale nei confronti dei numerosi alpinisti e scalatori che si accingono a raggiungere la vetta del monte Everest. Secondo la nota ufficiale, alpinisti e scalatori avrebbero ridotto la vetta più alta del mondo un covo di rifiuti, spazzatura ed escrementi umani. Soprattutto è quest’ultimo particolare a colpire in quanto, secondo la nota ufficiale, non essendovi strutture adeguate per defecare, alpinisti e scalatori si arrangerebbero come possono lasciando i loro escrementi ovunque.

Le scalate alla montagna più alta del mondo avvengono in genere durante la stagione delle arrampicate che va da marzo fino a maggio. In questo periodo dell’anno, centinaia di alpinisti e scalatori, con le loro guide, si impegnano per raggiungere la vetta. In assenza di qualunque servizio igienico lungo la loro strada, gli scalatori, ogni volta che ne hanno bisogno, si accovacciano all’aperto un po’ ovunque, dietro le rocce, i cespugli o in qualunque punto no un po’ appartato, che sui lati della montagna di certo non mancano, ed espletano i loro bisogni.
Secondo la protesta ufficiale, questo comportamento avrebbe reso diverse zone della montagna un vero letamaio.
A questo punto le autorità nazionali nepalesi avrebbero minacciato una più rigorosa applicazione delle sanzioni che comunque già esistono (una su tutte la cauzione da pagare prima di iniziare la scalata che viene restituita solo se lo scalatore ritorna con almeno otto chili di rifiuti) per tutti quegli avventurieri ed aspiranti alpinisti che si accingono a scalare il monte più alto del mondo.

Gli scalatori lascerebbero in giro, nel tentativo di raggiungere la vetta nel corso di molti giorni, rifiuti dappertutto, come applichi e scarti di tendaggi, scale rotte, lattine e bottiglie di ogni genere, bombole di ossigeno da altre tipologie di rifiuti lasciati un po’ ovunque.
In ogni caso sarebbero proprio gli escrementi umani le tipologie di rifiuti che danno problemi in quanto questi, accumulandosi nel corso dei decenni senza biodegradarsi completamente a causa al gelo della neve, procurerebbero un odore molto sgradevole ma anche un rischio per la salute per tutte quelle persone che vivono nelle comunità ai piedi della montagna che dipendono dalle acque portate dei fiumi che scorrono proprio da essa.
Varie campagne di sensibilizzazione sono state portate avanti da diverse autorità e personalità nepalesi ma, a quanto pare, queste non sono servite a molto.

Esempi di rifiuti lasciati dagli scalatori sul Monte Everest. In questo caso si tratta di bombole d’ossigeno scariche. Foto Pixgood.com

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