Gli ultimi dati del telescopio spaziale della NASA Hubble hanno delineato in maniera più precisa la massa dell’ammasso di galassie ACT-CL J0102-4915, soprannominato dagli astronomi El Gordo (in spagnolo “il grassone”).
Gli astronomi hanno calcolato che la massa totale di questo immenso ammasso equivarrebbe a circa 3 milioni di miliardi di volte la massa del nostro sole, ossia il 43% in più delle precedenti stime.
Quest’ammasso è formato da diverse centinaia di galassie, da una nube di gas che riempie una buona parte del volume dell’ammasso e dalla materia oscura che lega l’intera struttura.
Anche se ammassi simili erano già stati trovati anche più vicino a noi (come ad esempio l’Ammasso Proiettile, dall’inglese Bullet Cluster, lontano circa 4 miliardi di anni luce), un ammasso di tali dimensioni non era mai stato individuato prima a tale lontananza (7 miliardi di anni luce). Ciò significa che anche nell’Universo relativamente giovane (nella prima metà della sua esistenza dopo il Big Bang) c’era stato il tempo per la formazione di grossi ammassi galattici, strutture considerate rare nell’universo primordiale.
Secondo gli astronomi, El Gordo sarebbe il risultato di una titanica fusione tra due ammassi di galassie già molto grandi. La parte finale di questa fusione sarebbe attualmente ancora in corso. La nuova stima è stata rilevata grazie all’analisi degli effetti che la gravità dell’ammasso procura allo spazio vicino.
Nonostante siano riusciti a calcolarne la massa, gli astronomi non ne conoscono ancora la forma nel suo complesso in quanto la sua localizzazione si trova al di fuori della portata del telescopio spaziale Hubble e le attuali immagini il mostro risultano limitate. Gli astronomi dovrebbero essere comunque capaci in futuro di mettere insieme un collage di varie immagini per visualizzarne la struttura globale. Ulteriori ricerche future utilizzeranno un campo visivo più ampio per avere un quadro più completo di questo gigante.
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