Il cambiamento della forma della Luna causa degli effetti gravitazionali della Terra sono stati esaminati da alcuni scienziati della NASA che hanno acquisito diversi nuovi dati che confermano e amplificano le precedenti teorie.

Gli scienziati hanno utilizzato le osservazioni del Lunar Reconnaissance Orbiter e del Gravity Recovery and Interior Laboratory (GRAIL) e hanno preso in considerazione gli effetti mareali della Terra su entrambe le facce della Luna e sulla sua forma sferica totale.
Secondo Erwan Mazarico, scienziato del Massachusetts Institute of Technology, la deformazione che la Terra causa sulla Luna è molto difficile da individuare e grossi sforzi sono stati fatti con quest’ultima ricerca che ha ottenuto ottimi risultati.

Sulla Terra sono gli oceani in misura maggiore a subire la grande attrazione mareale provocata dalla Luna. Gli effetti si possono notare con l’alta e la bassa marea e sono subito abbastanza chiari.
Sulla Luna, invece, non essendovi acqua, l’effetto è più difficile da esaminare anche se è la struttura stessa dell’intero corpo planetario ad essere disturbata. La forma della Luna risulta infatti asimmetrica a causa della potente attrazione gravitazionale della Terra che provoca l’ovalizzazione della Luna con due estremità rivolte l’una verso l’altra. Questi rigonfiamenti si sposta di qualche centimetro nel corso del tempo nonostante sia sempre la stessa faccia lunare che risulta essere rivolta verso la Terra. Dal punto di vista della Luna, la Terra non è immobile ma si muove all’interno di una piccola porzione di cielo e ciò provoca un continuo mutamento dei rigonfiamenti lunari.

Il mutamento costante dei rigonfiamenti lunari è stato avvertito quando gli scienziati hanno misurato l’altezza della superficie in una determinata posizione e si sono accorti che essa variava. Se l’attrazione mareale provocata dalla Terra fosse stata di tipo statico, tale mutamento non si sarebbe avvertito.
Questi risultati sono coerenti con le ricerche precedenti che confermano l’entità dei rigonfiamenti.

Secondo David Smith, uno dei ricercatori addetti alla Lunar Orbiter Laser Altimeter (LOLA), una delle strumentazioni presenti sul Lunar Reconnaissance Orbiter utilizzate per la mappatura delle varie altezze della superficie lunare, questa ricerca mostra quanto sia importante unire le capacità investigative di più missioni. In questo caso, infatti, l’estrazione dei dati del LOLA sarebbe stata infatti impossibile senza il modello gravitazionale della Luna fornito dalla missione GRAIL.

In questo video, gli effetti gravitazionali della Luna sulla Terra.

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