Due persone, un trentanovenne e una ragazza adolescente, hanno profanato la moschea di Edimburgo in un attacco portato avanti con strisce di pancetta il 31 gennaio 2013. L’uomo è stato condannato a nove mesi mentre la ragazza, diciottenne, è stata condannata a 12 mesi. Quest’ultima aveva negato le accuse mentre l’uomo si era dichiarato colpevole.

I sospettati sono stati incastrati grazie ad intercettazioni telefoniche e a scambi di messaggi in cui si complimentavano fra loro per l’azione da poco effettuata. I due avevano sparso all’interno della moschea varie strisce di pancetta al fine di profanare l’islamismo che vieta il consumo di carne di maiale. Le fettine di pancetta erano state, tra l’altro, avvolte sulle maniglie delle porte.

Una guardia di sicurezza della moschea ha dichiarato al processo: “Sarei sorpreso se una persona l’avesse fatto per scherzo, è contro la nostra cultura e la nostra religione. Noi non mangiamo carne di maiale e non la tocchiamo neanche…”.
Nel momento dell’assalto, vi era solo una persona intenta a pregare nella struttura. Se ci fossero stati più fedeli la situazione sarebbe potuta andare molto peggio. Alla giuria sono stati mostrati alcuni filmati ripresi da telecamere di sorveglianza nei quali una donna chiedeva al commesso se sapeva dove prendere l’autobus diretto alla moschea. Un ulteriore ripresa, sempre di una telecamera di sorveglianza, mostra le stesse persone che acquistano due confessioni di bacon.

Dopo aver sparso la pancetta per la moschea, gli assaltatori erano fuggiti via ridendo.
L’avvocato dell’uomo ha dichiarato al processo che il suo cliente aveva bevuto pesantemente quarantott’ore prima dell’attacco.

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