Eco di meteoriti che impattano su Marte potrebbe rivelarci composizione del sottosuolo
Categoria: Scienze e tecnologia
Nonostante i molti sforzi e le numerose sonde inviate su Marte, sia sulla sua superficie che nella sua orbita, ancora sappiamo relativamente poco per quanto riguarda il sottosuolo del pianeta rosso. Ancora non è chiaro, per esempio, se il nucleo del pianeta sia fuso o meno nè è stata studiata a fondo la tettonica a zolle del pianeta, qualora questa esistesse davvero o fosse simile a quella terrestre.
Alla NASA hanno pensato di dotare InSight, il lander che si prevede debba essere lanciato su Marte nel 2016, di veri e propri sismometri che riusciranno a captare tremori e vibrazioni causati dagli impatti delle meteoriti onde analizzare la composizione del suolo del pianeta del sistema solare che più ci affascina da tempo. L’idea è stata suggerita da ricercatori dell’università di Bristol.
L’idea di base utilizza il sistema della triangolazione senza però doversi basare su tre sismometri diversi posti in luoghi differenti ma adoperando le informazioni reperite attraverso le sonde orbitanti intorno al pianeta.
Secondo Nick Teanby, dell’università di Bristol, dato che sul pianeta rosso non ci sono molte interferenze a livello acustico, anche le deboli vibrazioni causate dagli impatti meteoriti dovrebbero essere facilmente rilevabili. Una volta rilevato il segnale acustico e vibrazionale dell’impatto, la posizione del cratere sarà individuata dalle immagini orbitali scattate dalle sonde che invieranno dati quali la dimensione del cratere e la distanza del lander da esso.
Secondo lo studio di progettazione, sarà quindi possibile osservare le reazioni in tempo reale della crosta marziana e del suo mantello i quali riveleranno, a loro volta, numerosi indizi circa la composizione del sottosuolo.
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