Uno dei più grossi difetti dei droni attualmente è il fatto che, per essere degli oggetti che debbono rimanere in volo in maniera quasi del tutto autonoma per un lungo periodo di tempo, si scaricano troppo presto e le fasi di ricarica si rivelano spesso essere troppo problematiche. Un gruppo di ingegneri del Massachusetts Institute of Technology sta tentando quindi di battere una nuova, assurda strada: tentare di ricaricare in maniera autonoma i droni facendoli letteralmente appollaiare sulle linee elettriche cittadine in modo che sfruttino i campi magnetici relativi per acquisire l’energia necessaria al fine di proseguire il volo.

Il MIT sta lavorando al progetto da alcuni anni. I tentativi di far appollaiare un drone quadricottero su un filo sono andati a buon fine già da diverso tempo ma la cosa difficile è stata far eseguire la stessa azione ad un drone con due ali fisse. Per queste tipologie di droni, appollaiarsi su un filo risulta essere molto più difficile. Gli scienziati si sono quindi rivolti all’osservazione del moto degli uccelli che lo fanno abbastanza agevolmente, nonostante dispongano di due ali mobili molto più congeniali ad una manovra del genere rispetto alle ali fisse dei droni.

Gli esperimenti dei primi prototipi danno qualche speranza, come si può vedere dal video di seguito. Il sistema utilizza diversi sensori che non effettuano le complesse manovre di rallentamento e di agganciamento della linea elettrica. Attingendo al repertorio di trucchi utilizzati dagli uccelli per fermarsi improvvisamente su un filo mentre sono in volo, il sistema potrebbe migliorare ulteriormente ed in maniera sensibile le sue capacità e la sua versatilità.
In una prospettiva futura, un sistema del genere rivoluzionerebbe letteralmente il concetto stesso di drone che potrebbe divenire del tutto autonomo anche in una visione a lunghissimo termine potendosi ricaricare non appena il livello di energia disponibile scende sotto un livello prestabilito.

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