Secondo Carrie Beth Buchanan, professoressa di un istituto britannico, la Clay-Chalkville High School, gli attuali sistemi di digitazione di testo disponibili su dispositivi elettronici che si avvalgono di sistemi di correzione automatica degli errori influirebbero negativamente sulle potenziali abilità dei ragazzi per quanto riguarda la scrittura.

L’insegnante avrebbe avvertito gli effetti negativi sui suoi alunni. Secondo la professoressa, la quasi totalità degli studenti delle scuole superiori sarebbero diventati dipendenti dagli strumenti di digitazione elettronica che prevedono l’inserimento di termini e frasi specifiche e correggono automaticamente gli errori ortografici. I ragazzi, diventati sempre più veloci nella pratica del texting, risulterebbero non essere più in grado di utilizzare il database mentale delle forme corrette per scoprire visivamente gli errori e correggerli manualmente.
Come insegnante, la donna trascorre molto tempo per correggere banali errori di ortografia riguardanti la forma delle parole.

Alla questione hanno cercato di rispondere diversi esperti e professori della University of Alabama at Birmingham (UAB) nel contesto del programma UAB For Teachers By Teachers, riservato gli insegnanti.
Secondo la professoressa d’inglese Cynthia Ryan, le nuove tecnologie potrebbero in teoria avere effetti spaventosi sui livelli di abilità dell’utilizzo della lingua delle nuove generazioni e sui cambiamenti dell’alfabetizzazione della società nel corso del tempo. Secondo la professoressa della UAB School of Education Tonya Perry, il cosiddetto “” rappresenterebbe solo un altro metodo di scrittura che si adatta alle nuove tecnologie, facendo uso di abbreviazioni e terminologie indirizzate ad un pubblico più informale. Spetterebbe poi ai genitori ed insegnanti educare i ragazzi facendo capire loro quando esso va utilizzato e quando no.

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