
Rappresentazione grafica dei depositi di vetro scoperti su Marte.
Crediti immagine: NASA/JPL-Caltech/JHUAPL/Univ. of Arizona.
Il Mars Reconnaissance Orbiter della NASA ha scoperto diversi depositi di vetro su Marte, molto probabilmente formatisi a seguito di un impatto con coprrpi meteoritici. La scoperta risulta essere tuttavia importante perché tali depositi potrebbero aver conservato, sotto forma di fossili, forme di vita passate. Come accade per la Terra, infatti, anche su Marte fossili di forme di vita, presenti sul pianeta rosso al momento dell’impatto, potrebbero essersi conservati nel vetro per centinaia di migliaia o anche milioni di anni.
Nel 2014, ad esempio, sono state trovate in Argentina molecole organiche e materia vegetale in un piccolo deposito di vetro che si pensa si sia formato sulla Terra a seguito di un impatto con un meteorite avvenuto milioni di anni fa.
Per individuare i depositi di vetro sul pianeta rosso, gli scienziati hanno misurato i riflessi di luce provenienti dalla superficie del pianeta, nonostante questi riflessi fossero abbastanza deboli e blandi. Tuttavia Kevin Cannon e Jack Mustard, i ricercatori che stanno dietro la scoperta, avrebbero utilizzato un metodo poco ortodosso per capire se quei deboli riflessi marziani appartenessero realmente a depositi di vetro.
I due scienziati hanno mescolato in laboratorio diversi polveri di cui alcune reperite da rocce marziane e le hanno cotte fino a formare del vetro. I due ricercatori hanno poi misurato il segnale spettrale del vetro risultante e, tramite un algoritmo, hanno individuato tutti i segnali simili a livello spettrale provenienti da Marte.
La tecnica ha avuto successo e sono stati individuati diversi depositi di vetro in vari crateri marziani, chiari segni di impatti avvenuti molto tempo fa sulla superficie del pianeta rosso.
Si aggiunge dunque una nuova strategia nei tentativi di ricerca di vita passata su Marte e per tale scopo il vetro potrebbe essere nostro amico.
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