Zhejiang, Cina. Un uomo che aveva organizzato il suicidio per annegamento in un fiume ha deciso di rimandare il suo proposito non appena si è trovato al cospetto del corso d’acqua, lateralmente ricoperto di melma e di sostanze inquinanti tanto da aver causato conati di vomito all’aspirante suicida subito dopo il contatto con l’acqua. Potrebbe essere il primo caso al mondo in cui l’inquinamento delle acque avrebbe salvato una vita.
L’uomo, un quarantottenne proveniente da un periodo difficile a livello economico, ha raccontato alla polizia di avere deciso in maniera impulsiva di togliersi la vita a causa proprio dei suoi guai finanziari.
Intorno alle sette di sera l’uomo si sarebbe dunque recato nei pressi di un fiume poco distante dalla sua abitazione per saltarci dentro e poter annegare. “L’acqua era così sporca e puzzolente che risultava troppo disgustoso essere inghiottiti”, ha riferito l’uomo agli agenti che l’hanno soccorso.
Dopo essere riuscito a tuffarsi, infatti, l’uomo, disgustato dalla melma e dalla sporcizia, avrebbe deciso di ritornare subito a riva. Non riuscendovi, è rimasto aggrappato ad una parte sporgente del terreno in attesa di aiuto.
Alcuni passanti avrebbero chiamato i soccorsi i quali hanno poi salvato l’uomo che non avrebbe riportato gravi ferite ma solo, probabilmente, un grosso shock psicologico a causa della notevole quantità di melma nauseabondo di cui si sarebbe circondato tuffandosi dentro il fiume inquinato.
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