La Defense Advanced Research Projects Agency (DARPA), agenzia pubblica statunitense impegnata nella ricerca tecnologica, starebbe sondando le possibilità di realizzare o almeno iniziare un processo di terraformazione di Marte tramite l’invio sul pianeta rosso di microorganismi ingegnerizzati, ossia forme di vita microscopiche atte a ricreare su un ambiente che attualmente risulta essere del tutto inospitale per la vita in un luogo con tutte le caratteristiche per ospitare forme di vita, in particolare gli esseri umani.
A causa delle evidenti somiglianze tra Marte e la Terra, il pianeta rosso rappresenta il primo obiettivo in un processo di colonizzazione del sistema solare. Tuttavia l’inospitale ambiente del pianeta rosso andrebbe prima modificato per permettere a colonie umane di rimanere in maniera permanente sulla sua superficie. Tale processo, spesso trattato solo dalla fantascienza, si chiama terraformazione.
La terraformazione di Marte comporterebbe, in primo luogo, un processo di riscaldamento del pianeta, a causa delle bassissime temperature che si registrano, in particolare nei poli. Per arrivare ad un riscaldamento di tipo globale, si dovrebbe creare una immensa quantità di ossigeno e di una cappa atmosferica che possa trattenere il calore e creare una sorta di effetto serra simile a quello della Terra.
Il pezzo forte del progetto della DARPA sarebbe rappresentato, al momento, da un software capace di mappare genomi. Tramite i suoi algoritmi, gli scienziati potrebbero essere capaci di selezionare e scegliere geni preferiti per poi combinarli a creare una nuova forma di vita a livello di microrganismi.
Questi microrganismi potranno essere poi utilizzati in vari ambienti inospitali in modo che possano modificare la natura del luogo moltiplicandosi a dismisura e ricreando situazioni con presenza di ossigeno ed effetto serra.
Situazioni come queste ultime potrebbero portare, in una visione molto a lungo termine, alla creazione di ambienti vegetali e quindi di foreste le quali non farebbero altro che continuare e accelerare il processo di creazione di ossigeno e di un’atmosfera simile a quella della Terra in tutto il pianeta rosso.
Nel corso di una conferenza stampa, la DARPA ha fatto brevi accenni riguardo al suo piano di progettare artificialmente piante, batteri e alghe che potrebbero crescere in situazioni ostili come quella su Marte. A tal proposito Alicia Jackson, vice direttrice del Biological Technologies Office della DAPRA, ha dichiarato: “Per la prima volta, abbiamo la strumentazione tecnologica non solo per trasformare luoghi ostili qui sulla Terra, ma anche per andare nello spazio e non solo per visitare ma per rimanerci”.
È una cosa troppo lontana nel futuro che non ci appartiene, terraformare Marte è un sogno non dico impossibile ma così lontano nel remoto futuro che anche solo parlarne per me è inutile.