Cuscino parlante per uomini soli, risponde al tocco con voce femminile
Categoria: Camera da letto, Cuscini da letto
L’inventore giapponese Koichi Uchimura, ex ricercatore presso il Kyushu Institute of Technology, ha creato quella che può essere forse definita la sua opera prima: un cuscino di forma rettangolare (pensato per essere tenuto di fianco) che risponde al tocco della mano con una voce femminile e con varie frasi pre-caricate nel dispositivo che cambiano a seconda del punto toccato.
Va da sé che questo bizzarro oggetto sia principalmente dedicato ad uomini soli, senza una compagnia femminile, che vengono di solito assaliti da tristezze e malinconie varie una volta che si sono messi a letto. Ad eliminare queste paranoie da cuori solitari ci ha pensato dunque l’inventore giapponese la cui opera è apparsa sui principali organi di informazione nel corso della settimana grazie anche alla sua particolarità a tratti pazzoide e a tratti triste.
Ita-Supo, questo il nome dell’oggetto, potrebbe rappresentare in realtà solo uno dei tanti cuscini parlanti messi in commercio o uno dei tanti dakimakura (lunghi cuscini usati di solito per la ricerca di una sicurezza a livello psicologico) di cui i giovani giapponesi fanno ormai incetta. Sta di fatto che la sua particolarità risiede nel fatto che è dedicato espressamente ad uomini soli che non sono riusciti ancora a trovare una compagnia femminile. Motivo che, già da solo, lascia pensare molte cose.
Il cuscino è capace, attraverso piccoli altoparlanti incorporati, di emettere una voce femminile che può recitare varie fasi a seconda del punto toccato. Il cuscino, ricoperto da una federa che riprende il disegno di un personaggio femminile biondo tipico degli anime giapponesi (che ha anche un nome, Rina Makuraba), vanta due sensori al tocco posti nella zona del seno e nella zona del bacino.
A differenza dunque di tutti gli altri cuscini parlanti, i sensori dell’Ita-Supo si rivelano però abbastanza complessi e capaci letteralmente di “sentire” il tocco. Se si toccherà, per esempio, la zona del petto, l’altoparlante associato metterà una sorta di verso o di miagolio che lascerà intendere il piacere da parte della ragazza. Se tuttavia il tocco risulterà abbastanza prolungato o troppo spinto, l’altoparlante metterà frasi del tipo “Hey, fa male!” oppure “Giù le mani!“. Addirittura, se la mancanza di dolcezza si rivelerà continuata, Rina diventerà di così cattivo umore che il cuscino smetterà di parlare del tutto. Al contrario, gesti e tocchi sempre soffici e misurati produrranno reazioni sempre più positive da parte della ragazza.
Secondo il produttore, sono precaricati nel cuscino oltre 500 pattern che, incrociati tra loro, potrebbero portare a moltissime varianti comportamentali ognuna diversa dall’altra.
Un oggetto per la camera da letto inusuale, forse inquietante o, per alcuni, semplicemente triste, questo cuscino rappresenta già un oggetto di culto della cultura giapponese, da sempre riconosciuta come innovatrice nell’ambito della costruzione di oggetti particolari (i cosiddetti oggetti transizionali) utilizzati per pura compagnia personale o di una ricerca intima della sicurezza.
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