Un gruppo di scienziati ha cominciato a studiare in maniera intensiva i cosiddetti cubosomi, una tipologia di nanoparticella che può fungere da vera e proprie capsula biologica in grado di trasportare materiale biologico, come sostanze nutrienti e farmaci, in maniera sicura e veloce anche all’interno del corpo umano.
Utilizzando modelli 3D, questa nuova ricerca intende osservare la composizione interna di questa particella microscopica tramite elaborazioni al microscopio e al computer.

La difficoltà sta nel fatto che i cubosomi praticamente si auto-assemblano, ossia nascono in maniera spontanea dopo aver elaborato insieme gli ingredienti di base giusti (generalmente grassi) sotto le giuste condizioni. Proprio per questo è praticamente impossibile guardare direttamente all’interno di un cubosomo, Almeno con le attuali tecnologie.
I ricercatori hanno così messo in piedi una nuova tecnica di microscopia denominata tomografia crioelettronica (cryo-electron tomography, CET) tramite la quale sono in grado di incorporare le particelle in una sorta di cubetto di ghiaccio trasparente, il cui interno è osservabile dall’esterno.

Tali campioni sono conservati a -170° centigradi. Il microscopio è in grado di effettuare vere e proprie fotografie tramite le quali è possibile studiare in maniera molto più approfondita rispetto alle ricerche preferite precedenti i cubosomi.
“Questo metodo ci permette di ottenere informazioni su ogni cosa, sia all’interno che all’esterno dei cubosomi“, dichiara in una nota pubblica Cécile Hébert, una delle ricercatrici impegnate nella progetto.
La ricerca è portata avanti dall’dal Università di Coimbra in Portogallo e dall’EPFL in Svizzera (Davide Demurtas, Paul Guichard, Isabelle Martiel, Raffaele Mezzenga, Cécile Hébert e Laurent Sagalowicz).

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