In un sistema binario, ossia un sistema di due stelle che ruotano una intorno all’altra attratte dalle rispettive gravità, una delle due stelle può sopravvivere all’esplosione (supernova) dell’altra.

La questione era stata teorizzata in passato ma se n’è avuta la prova solo quando una squadra di astronomi ha puntato il Chandra, un telescopio della NASA, in una regione dello spazio chiamata DEM L241 localizzata nella Grande Nube di Magellano.
Le immagini risultanti dal puntamento hanno rivelato i resti di una supernova e la presenza di una sorgente di raggi X nella stessa posizione che testimonia la presenza in loco di un’altra stella più giovane, secondo oggetto di quello che era un sistema binario. Inoltre i dati hanno rivelato che l’area si è arricchita di ossigeno, neon e magnesio, il che indica che la stella esplosa aveva una massa da 25 volte a 40 volte quella del sole e che, dopo l’esplosione, si è formata una stella di neutroni oppure un buco nero.

Il destino della stella gemella ancora in vita, comunque, è già segnato: fra diversi milioni di anni avverrà un’altra esplosione cui seguirà la formazione di un’altra stella di neutroni o di un altro buco nero, andando a formare un sistema binario, di due buchi neri o di due stelle di neutroni, o un sistema misto di un buco nero intorno al quale gravita una stella di neutroni.

Approfondimenti