La domanda è molto pertinente: se siamo al suo interno, come è possibile determinare la forma della Via Lattea, la galassia che ospita il sistema solare e la Terra? Sarebbe un po’ come determinare la forma e l’estensione di un fitto bosco mentre ci troviamo al suo interno circondati dagli alberi.

Dal nostro punto di vista, quello della Terra, tutto ciò che possiamo vedere a livello di struttura e di forma della Via Lattea è il suo centro visto da qui come una striatura bianca (il cui colore, osservato fin dall’antichità, ha anche dato il nome alla galassia) con una sorta di bozza, a volte molto debole perché di difficile osservazione quando il cielo è disturbato da illuminazioni artificiali o dalla stessa luce del sole riflessa dalla Luna.
La Terra si trova ad una certa distanza dal centro galattico (circa 27.000 anni luce) ma in una posizione letteralmente sepolta all’interno di uno dei bracci della galassia. Una posizione non proprio ottimale per osservare la struttura galattica.

Determinare dunque la forma della Via Lattea osservando il cielo sarebbe stato del tutto inutile. Tuttavia, anche tentare di mandare una sonda nello spazio interstellare facendola allontanare dalla nostra subdola posizione per poi scattare qualche immagine risulterebbe un’azione avventata e inutile. La sonda, per riuscire a guadagnare una posizione utile al fine di scattare una fotografia che possa riprendere l’intera forma della galassia, dovrebbe allontanarsi non solo dallo spazio interstellare che circonda il sistema solare ma abbandonare anche il braccio all’interno del quale ci troviamo e dovrebbe distanziarsi da esso di molte migliaia di anni luce. In un contesto operativo del genere, le foto che la sonda scatterebbe, dopo essere giunta in una posizione felice (parliamo di decine di migliaia di anni con una sonda che viaggia a velocità quasi luce), arriverebbero sulla Terra dopo ulteriori migliaia di anni.

La proposta è dunque da non prendere neanche in considerazione. L’oggetto creato dall’uomo talmente più lontano dalla Terra è la sonda Voyager 1, lanciata nel 1977, chi si trova ancora margini del sistema solare. Tutte le immagini della Via Lattea che vediamo nei documentari, sui libri o su Internet sono rappresentazioni grafico-artistiche della reale forma che pensiamo abbia.
Ma allora come hanno fatto gli scienziati a determinare la forma e le caratteristiche della struttura della Via Lattea? Principalmente analizzando la densità dell’idrogeno neutro e ionizzato ed il moto di rotazione delle stelle all’interno della galassia. Insieme ad altre numerose tipologie di osservazioni, tra cui le osservazioni delle galassie esterne, gli astronomi sono stati dunque capaci di capire che la Via Lattea è una galassia a spirale barrata e hanno addirittura tentato una mappatura in dettaglio dell’intera struttura.
Tuttavia, la forma che pensiamo abbia la Via Lattea resta ancora un’approssimazione, se pur ottima perché fondata su decenni di studi di osservazioni.

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