Una cipolla rossa.
By Darwin Bell [CC BY 2.0], via Wikimedia Commons

House Foods Group, una delle più grandi industrie produttrici di cibo in Giappone, ha dichiarato di aver quasi realizzato una tipologia di cipolla che non provocherebbe più la caduta delle lacrime e che non sarebbe più caratterizzata dal tipico cattivo odore che resta sulle mani e in parte anche nell’alito di chi le mangia.
Un gruppo di scienziati ha infatti escogitato un modo per estirpare letteralmente, indebolendoli, tutti quegli enzimi che svolgono un ruolo chiave nel dare alle cipolle questa particolarità da cui deriva il bruciore agli occhi. Il risultato principale dello sforzo dei ricercatori è quello dunque di creare cipolle con le quali si possa lavorare in cucina in tutta tranquillità e senza più lacrime che scendono mentre ne si affettano i bulbi.

La principale caratteristica della cipolla, ossia quella di provocare la caduta delle lacrime dagli occhi, è dovuta ad una particolare tipologia di composto chimico che serve a creare una reazione letteralmente pungente, sia a livello olfattivo che gustativo, in chi maneggia il frutto o tenta di mangiarlo. Tutto ciò è dovuto naturalmente ad un percorso evolutivo che ha aiutato la sopravvivenza della pianta nel corso dei millenni.
Questi composti sono serviti soprattutto a respingere animali come insetti e vermi che, altrimenti, ne mangerebbero in quantità portando a veri e propri stermini di tutte le piantagioni di cipolle esistenti.

Essendo queste caratteristiche non proprio piacevoli, gli scienziati hanno dunque pensato di eliminarle del tutto facendo rimanere solo quello che realmente si apprezza.
L’enzima responsabile di tali operazioni era stato precedentemente individuato, nel 2002, e, dopo qualche anno di ricerca, si è scoperto che è possibile indebolire la sua funzione senza intaccare le qualità nutrizionali e gustative della cipolla.
Al momento non ci sono piani commerciali ma è stato solo pubblicato un annuncio per rendere nota la scoperta.

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