Cassiopeia A, supernova di una stella esplosa 340 anni fa.
Crediti: NASA/JPL-Caltech

Un gruppo di ricercatori dell’Harvard Smithsonian Center for Astrophysics ha realizzato una nuova mappa 3-D della supernova Cassiopeia A, distante 11.000 anni luce. Questa nuova mappatura potrebbe farci capire come e perché una stella esplode trasformandosi in quella che viene denominata comunemente supernova.
La ricerca è stata pubblicata su Science.

A causa della immensa quantità di polveri e delle nuvole di elementi pesanti che circondano il nucleo della supernova, gli astronomi non sono mai stati capaci di scrutare oltre la facciata esterna di questi detriti. Utilizzando però il telescopio situato presso l’Osservatorio Nazionale di Kitt Peak, i ricercatori hanno scoperto zone in cui era presente zolfo tenuto insieme tramite delle forme simili a bolle.
Il nuovo modello, molto più dettagliato dei precedenti, rivelerebbe, attraverso un’analisi approfondita dei detriti dell’esplosione, che all’interno della supernova si formerebbero infatti grandi bolle o cavità causate da pennacchi di nichel radioattivo 56. Quest’ultimo finisce per decadere in ferro, e durante questo processo di decadimento, viene generata moltissima energia.
Questi pennacchi di nichel si muovono attraverso il materiale non radioattivo, facendosi strada e formando delle cavità. “Possiamo vedere che Cassiopea A esplode in modo violento alimentata da questi pennacchi di nichel radioattivo”, ha riferito Robert Fesen del Dartmouth College, New Hampshire.

Cassiopea A esplose violentemente circa 340 anni fa formando quella che vediamo ora, ossia la supernova. Le indagini che abbiamo ottenuto attraverso i telescopi spaziali della supernova ci mostrano i detriti di una violenta esplosione multicolore che si irradia nello spazio circostante il punto in cui un tempo si trovava la stella.


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