Mark Post, ricercatore presso l’Università di Maastricht, nei Paesi Bassi, sta facendo passi da gigante nella realizzazione, e nel continuo abbassamento dei costi, di carne commestibile per l’uomo realizzata in laboratorio.
Lo scienziato è riuscito a realizzare fibre di carne con un prezzo che va a 80 dollari a kilogrammo, una cifra ancora alta se comparata con la carne bovina tradizionale ma che rappresenta un passo avanti enorme se si considera che nel solo 2013 un semplice hamburger di carne creata in laboratorio da parte dello stesso scienziato aveva un costo di circa 325.000 dollari.

Il particolare processo con cui lo scienziato crea la carne vede la coltura in laboratorio di particolari cellule staminali (myosatellite o cellule satelliti) utilizzate dal tessuto muscolare per le riparazioni. Queste cellule, prelevate dal collo delle mucche, vengono inserite in speciali contenitori insieme a siero fetale di vitello. Il processo continua con la realizzazione di fibre muscolari denominate miotubi che cominciano a sintetizzare proteine. Alla fine si ottiene una vera e propria striscia di tessuto simile ad una tagliatella ma fatta di carne.

Secondo gli ardimentosi che hanno provato ad assaggiare la carne artificiale, essa risulterebbe appetitosa anche se ulteriori passi avanti debbono essere fatti per quanto riguarda il sapore che ancora non è comparabile con la carne tradizionale.
Post ha dichiarato che passeranno da 20 a 30 anni prima che questa tecnologia diventi accettabile a livello commerciale. L’ostacolo maggiore da superare sarà produrre le fibre di carne in serie senza utilizzare il siero fetale bovino. Qualora i livelli produttivi diventassero convenienti in un contesto meramente commerciale, ci sarebbe poi l’ulteriore ostacolo relativo alla persuasione della gente riguardo al consumo di una bistecca o di un hamburger coltivati in laboratorio.

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