Un gruppo di studenti universitari statunitensi ha intenzione di mandare su Marte una capsula del tempo con un archivio digitale ripieno di dati come testi, audio, foto e video affinché possa essere scoperta e risultare in qualche modo utile ad eventuali esploratori del futuro. Una capsula con una piccola Internet all’interno affinché eventuali forme di vita intelligente, anche di un lontano futuro, possano rendersi conto del livello attuale della nostra tecnologia e della nostra cultura in generale.

La missione, denominata Time Capsule to Mars (TC2M), è alla ricerca di finanziamenti e offre a chiunque la possibilità di poter caricare nel database dell’archivio una foto o una qualunque altra immagine digitale. Chiunque potrebbe quindi avere la possibilità di far conoscere un proprio selfie ad eventuali ogni o esploratori spaziali, non necessariamente umani, del lontano futuro. Il servizio costerà meno di un dollaro e i soldi ricavati serviranno per il finanziamento della missione.
Il progetto potrebbe rappresentare la prima missione privata su Marte, la prima a sperimentare un nuovo sistema di propulsione (denominato “ion-electrospray propulsion“, un sistema sviluppato al MIT che si serve di forti campi elettromagnetici per accelerare gli ioni) e la prima ad utilizzare un CubeSat per un viaggio interplanetario.
Secondo Emily Briere, studentessa presso la Duke University di Durham, North Carolina, la missione, oltre ad essere molto emozionante per il grande numero di primati che potrebbe raggiungere, permetterà a milioni di persone da tutto il mondo di poter spedire su Marte una loro immagine o un testo scritto di proprio pugno. Una possibilità concreta di lasciare una propria, seppur piccola, traccia nell’immensità oceanica del tempo.

Per poter raggiungere i fondi necessari, gli organizzatori hanno lanciato la più grande campagna crowdfunding nella storia di Internet ed hanno avuto l’idea di far pagare 99 centesimi di dollaro per ogni immagine, video o testo da inserire nell’archivio digitale. Le popolazioni dei paesi in via di sviluppo potranno, comunque, inviare gratuitamente dati digitali grazie all’aiuto di alcuni sponsor.
La missione ricorda quella delle sonde gemelle Voyager della NASA lanciate nel 1977 che contenevano un disco d’oro ripieno di suoni che rappresentavano la vita e la cultura della Terra. La sonda è da poco entrata nello spazio interstellare superando quelli che si ritengono essere i confini del sistema solare. Tuttavia, la missione TC2M in un certo senso va oltre perché la sonda ripiena di dati digitali di ogni tipo (che permetteranno quindi una rappresentazione molto più completa del nostro livello sociale e culturale) non verrà mandata alla deriva ma sarà posizionata sulla superficie di Marte e si pensa che possa resistere per un tempo molto lungo. L’archivio digitale, infatti, si servirà di una speciale tecnologia di stoccaggio digitale al quarzo che dovrebbe far resistere i dati per milioni di anni.
Altri dettagli sono comunque ancora in fase di definizione.

La missione ha il suo centro operativo al Space Propulsion Laboratory del MIT ed è curata da più gruppi di studenti provenienti da diverse università. Questi ultimi sono comunque coadiuvati da ingegneri ed esperti aerospaziali di diverse agenzie, tra cui la NASA, Lockheed Martin, Remarkable Technologies e Uwingu. Consigliere speciale del progetto sarà Charlie Precourt, ex astronauta e vice presidente e direttore generale di ATK, una società aerospaziale con sede in Virginia.

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