Le speranze per nuove strategie nella perdita di peso potrebbero cominciare ad incentrarsi sul sistema immunitario piuttosto che sul cervello. Secondo un gruppo di ricerca dell’Università della California di San Francisco, due molecole prodotte dalle cellule del sistema immunitario innescano la conversione di cellule adipose a cellule che bruciano grassi.
Se si potessero manipolare queste tipologie di cellule, forse un giorno si potrà dimagrire ingannando il corpo, facendogli per esempio credere di stare facendo un’azione molto dispendiosa a livello fisico e costringerlo a bruciare molte più calorie di quelle che il corpo stesso riterrebbe necessario.
Vi sono due tipi di grasso nel corpo umano: il tessuto adiposo bianco, che costituisce la gran parte del grasso negli adulti, e il tessuto adiposo bruno, che è presente per lo più nei bambini e tende a scomparire con la crescita. Quest’ultima tipologia protegge contro il freddo e di solito presente in grosse quantità in quei mammiferi che vanno in letargo. Gli scienziati, eseguendo diversi esperimenti sui topi, hanno scoperto che questi ultimi, esposti a basse temperature, generavano tessuto adiposo bruno e tendevano a bruciare più calorie per difendersi dal freddo.
Nel tentativo di comprendere le modalità con cui il freddo aumentava la quantità di massa adiposa bruna e, quindi, il consumo di calorie, Ajay Chawla, fisiologo presso l’Università della California, aveva scoperto che il processo veniva attivato da cellule immunitarie specifiche denominate macrofagi, fondamentali per la trasformazione del tessuto adiposo bianco in tessuto adiposo bruno. A favorire queste trasformazioni erano soprattutto due proteine: l’interleuchina-4 (IL-4) e l’interleuchina-13, che aiutavano i macrofagi nel processo di conversione.
Ulteriori sperimentazioni hanno fatto comprendere che somministrando IL-4 ai topi anche in condizioni di clima temperato porta il corpo a produrre tessuto adiposo bruno e quindi a consumare più calorie. Si è calcolato che il dispendio energetico dei topi sottoposti alla sperimentazione, in ambiente con clima temperato, aumentava dal 15 al 20%, come se fossero stati sottoposti a freddo intenso e fossero stati costretti a bruciare più calorie per generare maggiore calore.
Se si potesse un giorno manipolare a piacimento la produzione di tessuto adiposo bruno, forse si potrebbe spingere il corpo a consumare più calorie anche nel corso di attività fisiche blande, come una semplice camminata che potrebbe essere percepita come una corsa veloce o uno sforzo parimenti gravoso.
Commenta