Mettiamo che siete soli su una zattera in mezzo all’oceano e non avete acqua. L’istinto potrebbe portarvi a bere l’acqua marina per dissetarvi e per porre fine a quella che è in effetti una sofferenza non di poco conto. Ma la cosa è altamente sconsigliata perché la stessa acqua di mare, invece di portarvi sollievo, non farà altro che aumentare il vostro livello di disidratazione corporea.
Ma perché non si può bere l’acqua di mare? (si parla di acqua marina non trattata e non desalinizzata e soprattutto di una certa quantità, ossia di bevute ripetute, non di una piccola quantità ingerita per sbaglio). La risposta apparirebbe a prima vista scontata: perché contiene sale. In realtà la composizione dell’acqua marina è molto più complessa e gli effetti del suo ingerimento possono provocare cambiamenti improvvisi nel corpo che possono, anche dopo pochi minuti, portare al blocco completo di alcuni organi ed infine alla morte.
Inoltre l’acqua marina può contenere anche impurità, come germi o batteri, non proprio adatte all’organismo; se si pensa che esistono accessori per purificare anche l’acqua del proprio rubinetto, tramite apposite caraffe filtranti, a ben ragione sarà bene purificare l’acqua del mare (un processo comunque molto più difficoltoso rispetto alla mera purificazione dell’acqua del rubinetto) prima di ingerirla.

Bisogno di sale da parte del corpo e sue funzioni

Si sa che il corpo ha bisogno di una determinata quantità di acqua al giorno per poter sopravvivere. Allo stesso tempo, il corpo umano bisogno di una quantità di sale, molto più piccola rispetto a quella dell’acqua, per vivere. La quantità di sale quotidiana raccomandata può variare in base a diversi fattori che si rifanno all’età della persona, a suoi eventuali stati cronici, al suo stile di vita e ad altre caratteristiche minori.
Al giorno d’oggi, la maggior parte delle persone consumano quantità di sale quotidiane molto maggiori rispetto a quelle consigliate. Nel sale comune, quello che si usa nelle cucine, vi è quell’elemento che rende in bocca quel sapore salato, ossia il cloruro di sodio. Una quantità giornaliera di sale è necessaria perché il corpo non può autonomamente produrre sodio, grazie al quale esso è capace di trasportare le sostanze nutritive e l’ossigeno, di trasmettere gli impulsi nervosi e di muovere i muscoli.
Rispetto al sale da cucina, il sale marino contiene però altri elementi oltre al cloruro di sodio. Tra questi vi sono i sali di potassio, i sali di iodio e i sali di Epsom. Tali sostanze non sono velenose o negative di per sé, ma è la loro quantità a livello di percentuale presente nell’acqua marina a diventare tossica per l’organismo. L’acqua normale che beviamo, quella definita “acqua dolce“, contiene meno dello 0,1% di sali disciolti. Il nostro sangue contiene circa lo 09% di sale e circa lo 0,25% del nostro corpo è costituito da sale. L’acqua di mare contiene invece il 3,5% di sali disciolti e la sua eventuale ingestione può risultare fin quasi da subito molto tossica.
C’è da specificare, inoltre, che il sale nell’organismo umano viene costantemente disperso attraverso funzioni come la sudorazione e l’orinazione.

Gli effetti dell’ingerimento di acqua marina

Mettendo da parte gli eventuali rischi di infezioni a causa del notevole numero di batteri e microrganismi vari presenti nell’acqua marina, cosa succede effettivamente quando si ingerisce acqua di mare? Succede che il metabolismo va subito in crisi. All’ingerimento di acqua marina, le molecole di acqua contenute nelle nostre cellule si precipitano fuori nel tentativo di diminuire il sale contenuto nel liquido appena ingerito. Questo processo lascia le cellule sprovviste di una grossa quantità di molecole d’acqua e questo le porta a diventare subito disidratate. La disidratazione cellulare comporta convulsioni, danni al cervello e perdita di coscienza.
Inoltre, le stesse cellule trasportano il sale appena ricevuto, in grosse quantità, ai reni i quali, nel tentativo di smistare e accumulare sale, smettono presto di funzionare. La morte diventa quindi inevitabile senza un subitaneo apporto di acqua dolce che possa bilanciare e diluire la quantità di sale nel corpo.
L’assunzione di acqua marina porta i reni a produrre più urina per eliminare il sale. Ma producendo più urina si espelle anche più acqua e ciò porta ad un continuo bisogno di altra acqua nel tentativo di sostituire quella appena persa. Ecco perché più acqua marina si beve, più si ha sete ed il circolo vizioso può diventare in breve fatale.

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