Batteri nocivi delle acque marine individuati attraverso modelli computerizzati
Categoria: Scienze e tecnologia
Una squadra di scienziati della Rosenstiel School of Marine and Atmospheric Science all’Università di Miami (UM) ha annunciato di aver sviluppato un nuovo metodo informatico per identificare i livelli di batteri nocivi sulle spiagge e nelle acque prossime a queste. Lo strumento servirebbe per far capire ai responsabili quando è necessario chiudere le spiagge e negare l’accesso al pubblico a causa di contaminanti nelle acque o sul bagnasciuga.
Poter rilevare i livelli di quantità di batteri nocivi può aiutare inoltre ad individuare sbocchi illegali di acque reflue o fonti di inquinamento di cui non se ne può conoscere altrimenti l’esistenza.
Gli attuali metodi per valutare il livello di inquinamento da batteri nocivi delle acque marine richiedono varie giornate di analisi in laboratorio e la chiusura delle spiagge necessita di certificati provenienti dagli stessi laboratori. Nel frattempo le spiagge restano poi aperte a tutto rischio e pericolo dei bagnanti. Queste metodologie, inoltre, possono calcolare solo livelli di inquinamento provenienti da fonti conosciute, come scarichi fognari legali.
Il modello computerizzato potrebbe essere di grande utilità ai responsabili sanitari delle spiagge pubbliche perchè è capace di prevedere i livelli di batteri nocivi prendendo in considerazione tutte le potenziali fonti di inquinamento. Gli scienziati avrebbero utilizzato i dati, prelevate nel corso di un test durato 10 giorni, della Virginia Beach a Miami, Florida.
Tra i fattori che il software prende in considerazione vi sono anche la quantità e la grandezza delle onde marine, le maree, le precipitazioni ed altri fattori climatici, e la radiazione solare.
Le leggi statali americane richiedono in particolare un attento monitoraggio delle acque in relazione alla eventuale contaminazione di batteri fecali come enterococchi e coliformi fecali.
Secondo le leggi locali, un eccessivo aumento del livello di queste tipologie di batteri risulterebbe così nocivo che deve essere vietato a bagnanti e frequentatori di spiagge pubbliche l’accesso alla riva e all’acqua.
Commenta