I Bajau sono un popolo di origine filippina rifugiatosi in zone costiere dell’arcipelago malesiano dove passano il resto delle loro esistenze letteralmente sopra l’acqua del mare. Emigrati dalle isole settentrionali delle Filippine, dopo un conflitto causato da contese religiose, sono denominati anche “zingari del mare“.
Conducono uno stile di vita prettamente marittimo traendo dall’oceano stesso il sostentamento nutritivo. La scelta di vivere sulla superficie del mare è dettata dal fatto che non sono autorizzati a vivere a terra essendo considerati rifugiati senza permesso di soggiorno.

Abili pescatori, si limitano a visitare brevemente i villaggi vicini al fine di scambiare il pesce con riso, acqua ed altre colture. Utilizzano piroghe, realizzate da singoli tronchi d’albero, per muoversi sulla superficie marina e per adocchiare pesci, polpi e crostacei da poter poi catturare tuffandosi in mare o tramite arpioni e canne da pesca.
Il loro sistema di vita richiama il noto film Waterworld, in cui una ipotetica popolazione del futuro è costretta a vivere sull’acqua a causa del fatto che, dopo che ghiacciai di tutto il mondo si sono sciolti provocando l’innalzamento della superficie dei mari, non esiste più un pezzo di terraferma.

I Bajau sono considerati abili pescatori di pesci, polpi ed aragoste che riescono a catturare tramite l’utilizzo di semplici barche a remi al largo della costa orientale di di Sabah, in Malesia. Conducono la loro esistenza, quando non sono impegnati nella pesca, all’interno di palafitte costruite sul mare grazie ai bassi fondali. I bambini non hanno alcuna possibilità di andare a scuola e ciò preclude ogni prospettiva di sviluppo futuro. Nel solo villaggio di palafitte di Sampela ne vivono in circa 1500.

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