Gli effetti di utilizzo di farmaci antidepressivi sulla salute del bambino durante l’allattamento al seno sono ancora oggi oggetto di dibattito.
Molte madri rinunciano ad assumere tali farmaci nel corso della gravidanza e dell’allattamento a causa dei timori di possibili negative conseguenze sulla salute del neonato. Tale astinenza, protratta nel corso della depressione, potrebbe comportare però, naturalmente, conseguenze negative sulla psiche della madre in un momento, tra l’altro, molto delicato come quello post parto.

Secondo un nuovo studio condotto dai ricercatori dell’Università di Adelaide l’assunzione di alcuni tipi di antidepressivi e l’allattamento al seno potrebbero coesistere in quanto questi farmaci sembrerebbero non influenzare negativamente la salute del bambino.
I risultati della ricerca, finanziata dal National Health and Medical Research Council e dalla Women’s and Children’s Hospital Foundation, sono stati presentati alla conferenza Perinatal Society of Australia and New Zealand (PSANZ) tenutasi a Perth, in Australia.
I ricercatori si sono basati su una mole di dati riguardanti 368 donne che utilizzavano farmaci antidepressivi prima di rimanere incinta. Di queste donne, circa due terzi ha smesso di utilizzare gli antidepressivi mentre il restante 33% ha continuato con la terapia sia durante la gravidanza che nel corso dell’allattamento.

Secondo il dottor Luke Grzeskowiak del Robinson Research Institute, le donne che hanno continuato ad assumere antidepressivi sono risultate più efficaci nel mantenere il periodo raccomandato di allattamento al seno di sei mesi. Al contrario, le donne che hanno smesso di assumere antidepressivi hanno maggiormente abbandonato l’allattamento al seno prima di sei mesi.
Grzeskowiak ha dichiarato che i vantaggi dell’allattamento al seno superano di gran lunga qualsiasi possibile svantaggio collegato all’assunzione di antidepressivi da parte della madre. Inoltre l’allattamento al seno è già di per sé un vantaggio per la madre in termini antidepressivi. La ricerca ha rivelato che la quantità di farmaco presente nel latte materno era molto bassa.

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