Una scoperta davvero interessante è stata fatta da una squadra di trivellatori del ghiaccio e di scienziati sotto il Ross Ice Shelf (barriera di Ross, una larga e profonda lastra ghiacciata galleggiante, delle dimensioni della Francia, che si trova nel Mare di Ross).
Gli scienziati hanno scoperto che sotto 740 metri di ghiaccio vivevano pesci, crostacei e altri animali marini. Una situazione considerata non proprio ideale per lo sviluppo e il sostentamento della vita complessa per come la conosciamo dato la quasi totale mancanza di luce solare che non può filtrare attraverso il ghiaccio.

Gli animali marini ritrovati dal team di scienziati vivono in quello che è un vero e proprio cuneo di acqua marina che si trova 10 metri sotto lo spessore di ghiaccio inferiore della barriera. Una porzione di mare che scorre tra il fondo marino, perlopiù roccioso, e lo stesso ice shelf e nella quale gli stessi scienziati non si aspettavano davvero di trovare forme di vita complessa, men che meno pesci.
Secondo il glaciologo Ross Powell, che ha lavorato in queste zone impervie per tutta la sua carriera, la cosa risulterebbe assai sorprendente in quanto, in quella che appare solo come un’area desolata, con pochissimo cibo, e nella quale una catena alimentare difficilmente avrebbe potuto costituirsi, l’ecosistema è riuscito in qualche modo a sopravvivere così lontano dalla luce del sole, la fonte di energia che sostiene praticamente ogni forma di vita sulla Terra.

La spedizione, finanziata dalla National Science Foundation, ha visto una squadra di trivellatori di ghiaccio della University of Nebraska-Lincoln (UNL) fondere il ghiaccio con un getto di acqua calda tramite un tubo in Kevlar lungo circa un chilometro e largo solo pochi centimetri.
Dopo il completamento della perforazione, è stata infilata una videocamera che ha registrato prime immagini sorprendenti. Innanzitutto il fondo marino sembrava la superficie lunare: spoglio, apparentemente desolato, senza alcuna possibilità di esistenza di forme di vita. Tuttavia, uno sguardo più attento ha fatto notare che sul fango che ricopriva il fondo marino vi erano presenti tracce e addirittura vere e proprie tane di animali marini. Ma solo con uno strumento particolare, il Deep-SCINI, un veicolo rover comandato a distanza, è stato possibile esplorare in maniera più approfondita le cavità sul fondale e scattare fotografie di diverse tipologie di piccoli pesci e crostacei oltre a vari altri invertebrati marini ancora da catalogare.


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