Un’incredibile annuncio di lavoro è apparso sul sito Internet del Ministero della Funzione pubblica saudita nel quale si ricercano espressamente boia per le decapitazioni pubbliche, ossia quelle decise dagli organi statali. Secondo l’annuncio, non sono richieste competenze speciali o un background formativo per “l’esecuzione della condanna a morte in base alla Sharia islamica dopo che è stata ordinata da una sentenza legale”.
La scarsità di boia per le decapitazioni in diverse regioni del paese, ha spinto lo Stato islamico a pubblicare un annuncio di lavoro sulla Gazzetta Ufficiale.

Proprio la scorsa settimana, è stato decapitato un uomo per un reato di droga in Arabia Saudita. È stata la 85ª persona decapitata quest’anno secondo un conteggio effettuato da Amnesty International. Il paese viene considerato tra i primi tre al mondo per i numeri riguardanti le condanne a morte. Delle 85 esecuzioni del 2015, 35 sono state effettuate per reati di droga e quindi reati che non hanno comportato violenza su altri esseri umani.
In diverse regioni del paese, il lavoro sarebbe addirittura ereditario passa di padre in figlio.

Nonostante l’aumento effettivo nel numero delle esecuzioni, i leader sauditi non hanno espresso commenti al riguardo ma sembra che ciò sia da spiegare con l’avvento del nuovo re, Salman.
Tuttavia diversi esperti e diplomatici sono del parere che l’aumento sensibile delle esecuzioni pubbliche del 2015 sarebbe da addebitare all’aumento di personale addetto ai casi giudiziari il che avrebbe permesso di sbrigare numerose pratiche e di cancellare diversi arretrati riguardanti condanne e ricorsi.

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