Si pensa che il teletrasporto quantico possa risultare essenziale in futuro al fine di ottenere risultati concreti nel campo dell’informatica quantistica e in generale per costruire quello che viene definito come “Internet quantistico“, una rete informatica, per ora solo immaginaria, in cui i dati possono essere trasferiti tramite terminali quantistici in assoluta sicurezza.
“Il teletrasporto funziona come un fax sofisticato dove uno stato quantico viene trasportato da un luogo all’altro. Diciamo che Alice inizi il processo per l’esecuzione di operazioni sullo stato quantico, qualcosa che codifica lo stato di un sistema, presso la sua postazione. Sulla base dei risultati delle sue operazioni, comunica (via telefono o via Internet) con Bob il quale è quindi in grado di ricreare una replica dello stato quantico”, dichiara, in maniera esemplificativa, la professoressa Margaret Reid, uno degli scienziati a capo dello studio che dimostrerebbe quale potrebbe essere il requisito necessario per un corretto teletrasporto, almeno a livello quantistico.

“Il problema è che a meno che i requisiti speciali non siano stati rispettati, la meccanica quantistica richiede che lo stato finale di Bob sia indistinto“, dichiara ancora la scienziata lasciando intendere che l’eventuale replica non possa contenere dettagli precisi.
Per evitare questo processo finale che rende indistinguibile la replica dall’originale, Alice e Bob hanno bisogno a loro disposizione una forma molto particolare di entanglement quantistico, noto come ‘Einstein-Podolsky-Rosen steering’. Solo allora la qualità dello stato trasportato risulterà perfetta.
“Il bello è che la meccanica quantistica garantisce che uno stato perfetto può essere trasportato ad un solo destinatario. Ogni secondo ‘spione’ otterrà una versione sfocata.” Proprio quest’ultimo particolare favorirebbe dunque l’idea di una Internet quantistica sicura.

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