Sembra avere dell’incredibile ciò che è successo ad alcune studentesse di una scuola primaria di una piccola città della Bosnia-Erzegovina. Sette studentesse del suddetto complesso scolastico, dopo essere tornate a casa a seguito di una gita scolastica durata cinque giorni, si sono accorte di essere rimaste incinte. Le ragazze, adolescenti, erano andati in gita nella città di Sarajevo per poi tornare nella loro cittadina natale di Banja Luka. La gita scolastica prevedeva un giro turistico in città e la visita di un museo locale. Le ragazze hanno tutte tra i 13 e i 14 anni.

Secondo il Coordinatore Nazionale per la salute riproduttiva della Repubblica Serba di Bosnia ed Erzegovina, Nenad Babici, la ragione di questo increscioso episodio risiederebbe nella negligenza dei genitori delle alunne ma anche in quella dell’istituzione scolastica. Sia la famiglia che l’istituzione scolastica avrebbero dunque fallito nell’intento educativo. Solo l’anno scorso, secondo il Centro Clinico dell’Università di Sarajevo, 31 ragazze minorenni hanno dato alla luce bambini, quattro di loro avevano 15 anni, dieci avevano 16 anni e 17 avevano 17 anni.

Il ginecologo di Sarajevo Senad Mehmedbasic afferma che è terribile che le ragazze di età compresa tra 13 o 16 anni si impegnino in rapporti sessuali, ma aggiunge che questo è qualcosa che, purtroppo, è di tendenza.
In definitiva, le metodologie con cui si affrontano gli argomenti sessuali nelle scuole della Bosnia-Erzegovina potrebbero sembrare dunque alquanto inefficienti.

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